LICENZIAMENTO
Il diritto del lavoro si occupa delle relazioni tra datori di lavoro e lavoratori.
Nella maggior parte dei casi, i clienti si rivolgono al nostro studio per i seguenti motivi:
licenziamento
differenze retributive
mobbing
procedimento di sospensione dei contratti
congedo
iscrizione alla previdenza sociale per aziende o dipendenti stranieri.
Il licenziamento e’ indubbiamente il motivo piu’ comune per il quale i nostri avvocati ricevono incarico. Il licenziamento infatti e’ una situazione spiacevole che puo’ causare gravi pregiudizi per i lavoratori ai quali viene a mancare la propria fonte di reddito.
E’ per questo motivo che la legge disciplina differenti tipologie di licenziamento con diverse indennita’. Inoltre, insieme all’indennita’ per il licenziamento dovranno essere pagate altresi’ ulteriori componenti, come la parte proporzionale delle paghe extra, le ferie non godute, i giorni lavorativi.
TIPOLOGIE DI LICENZIAMENTO
Ci sono differenti tipi di licenziameno:
disciplinare
oggettivo
collettivo
Cosi’ come:
legittimo
illegittimo
nullo.
Il licenziamento disciplinare e’ quello che avviene a seguito di infrazioni da parte del lavoratore.
Le infrazioni che integrano questa misura non sono a discrezione del datore di lavoro, ma vengono individuate nello Stautto dei Lavoratori e/o dal Contratto collettivo applicabile al dipendente.
Spesso le aziende utilizzano la scusa del licenziamento disciplinare per evitare di pagare il relativo indennizzo. Nel caso in cui siate stati licenziati per motivi disciplinari, vi consigliamo di consultare inmediatamente un avvocato per studiare il vostro caso, poiché potrebbe trattarsi davvero di un licenziamento ingiusto, come spesso accade.
Relativamente al licenziamento oggettivo, si tratta di un licenziamento di cui spesso si discute a seguito della precedente crisi economica, che di conseguenza ha causato molti licentiamenti oggettivi e collettivi.
Il
licenziamento oggettivo è motivato da ragioni tecniche,
organizzative, produttive o economiche. Durante la crisi, ci sono
stati molti licenziamenti oggettivi a causa dell’accumulo di
risultati negativi (motivi economici), produttivi (diminuzione della
domanda di prodotti che ha portato alla chiusura di filiali),
organizzativi (con cambiamenti nei sistemi di lavoro che hanno
richiesto meno lavoratori). Attualmente, fino alla crisi del
coronavirus questo fenomeno si era attenuato. Nel 2018 e nel 2019 ci
sono state meno cause di cui sopra e più cause tecniche (ad esempio,
attraverso la robotizzazione di molte fabbriche). Questi
licenziamenti prevedono un indennizzo più basso rispetto al
licenziamento ingiustificato, pertanto è consigliabile contattare
uno dei nostri avvocati per esaminare il vostro caso specifico e
scoprire se l’indennizzo è stato calcolato correttamente.
Il licenziamento collettivo ricorre quando l’azienda decide di risolvere diversi contratti di lavoro per motivi oggettivi. Come il licenziamento oggettivo, e’ previsto un indennizzo piu’ basso rispetto al licenziamento illegittimo, per cui e’ consigliata la revisione di un avvocato.
Licenziamento legittimo, licenziamento illegittimo e licenziamento nullo.
Questa e’ una qualificazione giuridica che comporta le seguenti conseguenze:
Licenziamento legittimo. E’ legittimo sia nel caso in cui il datore di lavoro dimostra che si sono verificate le cause oggettive, sia se dimostra che si sono verificate le cause necessarie per un licenziamento disciplinare. Pertanto, non tutti i licenziamenti disciplinari non comportano l’obbligo di corrispondere una indennita’.
Licenziamento illegittimo. Se nel caso di licenziamento legittimo, il datore di lavoro puo’ dimostrare la sussistenza delle cause necessarie per il licenziamento, in questo caso e’ vero il contrario, ossia che l’azienda non e’ in grado di giustificare un motivo di licenziamento in conformita’ con la legge applicabile. In questo caso, le conclusioni possibili sono due: 1) il lavoratore debe essere reintegrato nella stessa posizione che occupava all’interno dell’azienda e con le medesime consizioni, oppure 2) dovra’ ricevere un indennizzo.
Licenziamento nullo. Esistono motivi specifici per cui il licenziamento e’ considerato nullo. Questi motivi sono generalmente legati a casi di discriminazione o tutela dei diritti sindacali. Ad esmpio, si sono rrivolte al nostro studio diverse clienti in gravidanza che hanno subito un licenziamento, che alla fine e’ stato considerato nullo. Il licenziamento considerato nullo, comporta l’immediato reintegro del lavoratore ed il pagamento delle retribuzioni corrispondenti ai mesi non lavorati a causa del licenziamento.
CASI PRATICI:
Mi hanno licenziato. Cosa devo fare?
Il licenziamento debe essere comunicato per iscritto tramite lettera di licenziamento. La lettera e’ di solito accompagnata dal trattamento di fine rapporto.
La lettera di licenziamento deve contenere informazioni minime: la data del licenziamento, la causa, l’indennita’ da versare, l’accordo..
In alcuni casi può verificarsi un licenziamento tacito, ad esempio se l’azienda impedisce in qualche modo al dipendente di accedere al proprio posto di lavoro. Se ciò accade, è consigliabile segnalarlo il prima possibile all’Ispettorato del lavoro e consultare un avvocato, poiché ogni situazione è diversa e deve essere affrontata in base alle particolarità di ciascun caso.
In
generale, però, il consiglio che vi diamo è che fino alla consegna
della lettera di licenziamento, il lavoratore deve recarsi al proprio
posto di lavoro, in modo che l’azienda non possa sostenere che ha
abbandonato il lavoro (congedo volontario), e rivolgersi ad un
avvocato per presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro e
della previdenza sociale per la mancanza di forma.
Sono
stato licenziato durante un’inabilità temporanea (chiamata anche
congedo medico), è legale?
Sì, è
possibile essere licenziati. Ma è molto probabile che il
licenziamento sia considerato illegittimo e che abbiate il diritto di
chiedere un indennita’ per licenziamento illegittimo. Se il
licenziamento viene dichiarato illegittimo, il lavoratore riceverà
un’indennità di 33 giorni per anno di lavoro, o anche di più se il
contratto è iniziato prima del 12-02-2012.
Al momento del licenziamento, e durante il periodo in cui il dipendente rimane in malattia per una qualsiasi delle contingenze, il lavoratore deve presentare i certificati di malattia direttamente alla Previdenza Sociale, o alla corrispondente Società di Mutuo Soccorso, ricevendo da queste il pagamento diretto del sussidio.
Un
dipendente è stato licenziato per assenteismo. Le assenze sono
dovute al fatto che è stato malato e ha avuto diverse inabilità
temporanee (congedi), ma il dipendente ha sempre portato con sé i
certificati medici di assenza per malattia, di conferma, e vuole
reclamare questo all’azienda.
Il
Regio Decreto Legge 4/2020 (BOE 19-02-2020) ha abrogato l’articolo
52.d) dello Statuto dei Lavoratori, per cui alla data di redazione
del presente testo (23/3/2020) le assenze giustificate non sono più
una causa oggettiva di licenziamento del lavoratore, che può quindi
reclamare il licenziamento.
Il termine per la presentazione
del reclamo è di 20 giorni lavorativi (senza contare i sabati, le
domeniche e i giorni festivi) e il reclamo deve essere presentato
preventivamente all’organismo di mediazione della Comunità autonoma.
Ho subito molestie nel mio posto di lavoro
Dovete sapere che esiste una doppia strada in questo caso: penale e lavorativa.
Le
molestie sul lavoro possono essere considerate un reato se sono
abbastanza gravi.
Inoltre, ha anche una rilevanza lavorativa, ed
esiste un protocollo sulle molestie nei piani di parità delle
aziende che può essere attivato in caso di segnali di molestie, ed è
anche possibile chiedere ai tribunali del lavoro che vengano prese le
misure appropriate.
Dichiarazione di non responsabilita’: Questo articolo non costituisce una consulenza, le normative cambiano periodicamente, quindi se desiderate una consulenza personalizzata e aggiornata vi consigliamo di contattare i nostri avvocati.
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